Anna Elisa De Santis scrive questi versi, “Acqua dolce”, per la pubblicazione su UNOeTRE.it, ma rivolge, insieme, anche un invito ai lettorì: «questa mia potrebbe essere l’incipit di una poesia collettiva di rispetto per questo fiume che amiamo come il più fragile della nostra comunità, martoriata dall’aggressività e dall’indifferenza di chi inquina acque e ambiente. Basterebbe che chi accoglie questo invito scrivesse un verso per il fiume». Si tratta del Sacco.
Acqua dolce
l fiume taglia
la terra e i passi che l’attraversano.
Spinge specie straniere, pesci.
Pinne, squame alternano bagliori,
scatti nel mormorio liquido.
Il fiume accoglie
scarti di incerta origine,
coscienze arrese
al quieto scorrere del giorno,
resti d’urla rapprese,
saperi smaltiti con furia.
Poesie, a volte,
affiorano tra le onde lente.
Materno utero il fiume,
aspetta
tempo e silenzio.
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