Salario minimo sia conquista di tutti

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Non si vedono i segni della necessaria presenza sui muri delle città, non si vedono locandine e volantini. Televisioni, radio e giornali locali non ne parlano come serve.

di Ignazio Mazzoli

Il 4 luglio scorso è stata depositata in Parlamento una proposta di legge per l’istituzione del salario minimo. Di che si tratta? Un trattamento economico minimo orario (Tem) di 9 euro l’ora e un trattamento economico complessivo adeguato ai contratti collettivi stipulati dai sindacati più rappresentativi.

E’ un’importante iniziativa, nuova, messa a punto dopo settimane di confronto, delle sei proposte elaborate separatamente da Pd, M5s, Alleanza Verdi e Sinistra, Azione e Più Europa.

Ora è una unica proposta di legge unitaria, cuore della richiesta per l’istituzione del salario minimo.

Governo e maggioranza sono contro l’introduzione del salario minimo per legge, nonostante lo strumento sia presente nella maggior parte paesi europei, perché, sostengono che in questo modo si indebolirebbe la contrattazione, col rischio che le imprese rinuncino al contratto attestandosi sui 9 euro, come ha ribadito il presidente della commissione Lavoro, Walter Rizzetto (FdI).

Schlein-Conte

Inesatto e falso. La proposta, hanno spiegato a più riprese i leader dei partiti, mira a combattere i contratti ‘pirata’, ovvero quelli stipulati da sindacati minori e non rappresentativi della maggioranza dei lavoratori di un comparto. Sono questi contratti pirata a essere ritenuti la principale causa del lavoro povero.

In molti, nell’esecutivo hanno stigmatizzato il tentativo delle opposizioni, arrivando a parlare di misura assistenzialista. “I ministri di Giorgia Meloni non sanno nemmeno che chi chiede il salario minimo lavora da mattina a sera: non chiede di essere assistito, ma semplicemente pretende di essere pagato il giusto, non 3 o 4 euro l’ora”, è la risposta di Giuseppe Conte. Il fatto politico che le opposizioni chiedono alla maggioranza è quello di ritirare l’emendamento soppressivo che vogliono votare in commissione Lavoro alla Camera. 

 Alla base della proposta di legge ci sono i dati che segnalano un rapido incremento dei lavoratori poveri in Italia. “Nonostante nel nostro Paese si registri una copertura quasi totale della contrattazione collettiva, purtroppo un consistente numero di lavoratori percepisce salari non dignitosi”, si legge nella relazione. e, purtroppo anche in alcuni contratti ci sono paghe orarie minime al disotto dei 5 euro.

Governo contrario al salario minimo 

E se alcune indiscrezioni parlano di una apertura di Giorgia Meloni su questo tema, Elly Schlein si dice pronta a discuterne anche subito. Carlo Calenda respinge l’ipotesi di rinviare tutto a settembre, mentre Nicola Fratoianni chiede alla premier di “mettere la sordina ai suoi ministri”.

Vogliamo il salario minimo

“Per quanto attiene ai lavoratori subordinati, ciò è quanto emerge dall’ultimo rapporto annuale dell’Istituto nazionale della previdenza sociale (INPS) che, ipotizzando la regolazione per legge di diversi importi di salario minimo, individua: 2.596.201 lavoratori ‘sotto soglia’, se si considera un salario minimo tabellare (con importo minimo pari a 8 euro all’ora), e 2.840.893 lavoratori, se si includono nella nozione di salario minimo anche le mensilità aggiuntive (e il salario minimo viene fissato a 9 euro)”.

Che cosa prevede la proposta dei 5 partiti?

L’articolo 1 prevede che “tutti i datori di lavoro devono corrispondere ai loro dipendenti una retribuzione sufficiente e proporzionata alla quantità e qualità del lavoro prestata”. Norma che si applica anche “ai rapporti di collaborazione”.

L’articolo 2 stabilisce che la retribuzione complessiva adeguata e sufficiente dovuta a tutti i lavoratori è data dal “trattamento economico complessivo” (noto come T.E.C), comprendente non solo il trattamento economico minimo (T.E.M.), ma anche gli scatti di annualità, le retribuzioni aggiuntive e le indennità contrattuali fisse e continuative, previste dal contratto collettivo, sottoscritto per il settore di effettiva attività aziendale dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative.

Questo trattamento economico complessivo dovuto ai lavoratori, si precisa ripetutamente, non impedisce che vengano stipulati anche contratti collettivi più favorevoli con efficacia limitata agli iscritti, essendo principio generale del diritto del lavoro l’efficacia e la validità delle pattuizioni sia individuali che collettivi di miglior favore.

Alzare i salari

Secondo l’articolo 2 il valore salariale minimo orario sostituisce quello inferiore previsto ovviamente per le qualifiche più basse da vari contratti collettivi. Tale valore è fissato, per tutti quelli che fino ad ora non lo percepiscono, in 9,00 euro lordi orari.

L’articolo 3 prevede che, nel caso in cui nel settore di riferimento manchi un contratto stipulato dalle associazioni comparativamente più rappresentative, il salario minimo orario si definisca facendo riferimento a quanto stabilito nel contratto del settore che regola mansioni equiparabili. Laddove manchi nel settore una contrattazione collettiva si applica quella che disciplina mansioni equiparabili sottoscritta dalle associazioni comparativamente più rappresentative.

L’articolo 4 contiene la regola della ‘ultrattività’, ovvero continuano ad applicarsi i contratti collettivi comparativamente più rappresentativi. Tale riferimento resta fermo anche dopo l’eventuale scadenza o disdetta del contratto collettivo.

L’articolo 5 prevede la costituzione di una Commissione che propone l’aggiornamento del valore soglia del T.E.M. inizialmente fissato, come detto, in 9,00 euro orari, aggiornamento da effettuarsi, su proposta della Commissione, dal Ministero del Lavoro. La Commissione svolge anche compiti di controllo e monitoraggio sull’effettivo rispetto della retribuzione complessiva sufficiente e adeguata alla qualità del lavoro prestato e sull’andamento della contrattazione collettiva nei vari settori.

L’articolo 6 introduce un procedimento giudiziario per la repressione di tutte le condotte elusive della normativa in tema di garanzia del trattamento economico complessivo, condotte che possono realizzarsi nelle modalità più varie Saranno impossibili orari ridotti al di sotto delle 40 ore. Il procedimento giudiziario è ricalcato su quello in tema di repressione di comportamento antisindacale.

Su gli stipendi

L’articolo 7 prevede che la legge di bilancio per il 2024 definisca un beneficio temporaneo per accompagnare l’adeguamento al trattamento economico orario di 9,00 euro delle eventuali più basse retribuzioni previste da contratti collettivi di settori meno sviluppati da un punto di vista sociologico.

L’articolo 8, infine, fissa l’entrata in vigore della legge, individuando nella data del 15 novembre 2024, che è anche quella indicata per il recepimento della Direttiva UE 19 ottobre 2022 n. 2041, necessaria al fine di consentire ai contratti collettivi di aggiornarsi e adeguarsi alla presente legge e al T.E.M. Ora inizialmente previsto, come detto, in 9,00 euro orari. 

(il corsivo degli 8 articoli è ripreso dalla proposta di legge presente sul web)

Si tratta di una misura fortemente innovativa per il lavoro in Italia. Strumento base per un balzo di qualità nella retribuzione di salari e paghe delle lavoratrici e dei lavoratori.

È nell’interesse del Pese sostenerla con convinzione. Il salario minimo piace al 70% degli italiani.

I responsabili dei partiti che l’hanno proposta stanno lavorando con impegno Ma, non basta che si muovano solo loro. Non basta che si portino in giro a parlare, presenza indubbiamente preziosa, ma non bastano le Madonne Pellegrine, il messaggio deve diventare popolare, tema di conversazione convinta fra la gente, fra i cittadini tutti.

Non si vedono i segni di questa necessaria presenza sui muri delle città, non si vedono locandine e volantini. Televisioni e radio locali non ne parlano.

Non servono a nulla conversazioni dotte fra “carbonari” che ne parlano davanti ad un the freddo o ad un gelato. Qualcuno, nei partiti che sostengono questa straordinaria proposta non fa il proprio dovere. mettendo così in luce la visione che ha di partito: basta un “leader”, un enunciatore e tanti plaudenti ascoltatori. E no così non funziona.


Il NO del centrodestra

Cosa prevede la proposta di legge delle opposizioni vista da un avvocato

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ByIgnazio Mazzoli

Nato nel 1943. Fondatore e direttore di UNOeTRE.it. Risiede a Veroli in provincia di Frosinone. Lazio. Italia.

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