Alessandra Laterza e il libro di Giorgia Meloni

A proposito del diritto di non vendere

di Diego Protani*

Non è un mistero che con la libraia sono molto amico, come non è un mistero che abbiamo spesso molte idee in comune. Proprio per questo sarò ancora più imparziale e non mi farò colpire dal sentimentalismo.

Anche questa volta, con coerenza, la libraia di Tor Bella Monaca Alessandra Laterza ha scelto di non vendere il libro di Giorgia Meloni nella propria libreria.

Credo che sia un atto di libertà e di amore verso i propri clienti, la sua è una libreria indipendente e sceglie lei cosa proporre e cosa vendere. 

Attenzione, non si parla di censura! Mai dalla bocca di Alessandra ho ascoltato la frase “Non leggete e non comprate il libro della Meloni”.

Lei ha detto e scritto “Io non lo vendo”. E’ totalmente differente, lei lascia la libertà a tutti di leggerlo e di comprarlo. Però altrove e non nel suo negozio.

Alessandra non si riconosce nel pensiero di Giorgia Meloni e non si presta ad un’operazione di propaganda che di letteratura ha ben poco.

Io personalmente non ci vedo nulla di male, se vado in un alimentari non ha per forza il prosciutto o il tonno che preferisco. Magari il salumiere ha altre preferenze e vende altre marche. Se non lo trovo lo prendo semplicemente da un’altra parte. Dovremmo parlare di censura di Prosciutti e Tonni?

Detto questo trovo vergognose e gravissime le minacce e gli insulti che riceve da parte dei sostenitori di Giorgia Meloni, al punto che è dovuta per l’ennesima volta ricorrere a denunciare questi “soggetti” presso la questura di Roma.

Vediamo se Giorgia Meloni prende le distanze da questi “soggetti” che insutano e minacciano una libera cittadina che con molti sacrifici (come tantissimi italiani)  vive del suo lavoro,

Perchè per il clamore mediatico è impossibile che non ne sia a conoscenza.

Quindi se non lo fa non è complice, è come loro.

*Diego Protani Scrittore e iscritto al Partito Democratico

Il libro di Giorgia Meloni e la libraia – video

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