Per una discussione su 10 anni a Ceccano

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29 Agosto 2023
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Rispetto a 10 anni fa la situazione adesso è sicuramente peggiorata


di Gianpiero Di Fiore

Ceccano 10 anni di storia
Ceccano 10 anni di storia

CECCANO. Bene ha fatto Angelino Loffredi, a pubblicare sul frontespizio della sua raccolta una foto emblematica di Ceccano.

Il bianco e nero fa risaltare ancor di più l’obbrobrio ambientale ed edilizio di Palazzo Bovieri, abbandonato a sé stesso sotto il Castello dei Conti, monumento all’incuria cittadina come quasi tutto il centro storico d’altronde…, il suo occhio nero che ci osserva dall’alto, ricorda ogni giorno, che forse noi ceccanesi non vogliamo bene al nostro paese, non lo sappiamo manutenere e preservare dallo scorrere del tempo.

Nella lunga sequela di articoli che compongono la raccolta, dal 2011 al 2023 si dipana la storia contemporanea nei suoi aspetti socio-economici, politici ed amministrativi; la ricostruzione è accurata, precisa, impietosa nell’elencare i fatti accaduti e richiama tutti noi alle proprie responsabilità, che non sono uguali per tutti, ma questa non vuole essere una giustificazione.

Belli e appassionati sono gli scritti in cui esce fuori il cittadino “non arreso”, arrabbiato e pronto alla lotta, capace di coinvolgere altri cittadini in denunce, petizioni, manifestazioni che nel caso del mercato settimanale hanno avuto successo; altre sono state meno fortunate come la battaglia per il rilancio della Biblioteca e della Casa della Salute.

Esemplari sono le denunce verso il Sindaco Caligiore sulla commemorazione della Festa del 25 aprile e per la targa stradale dedicata ad Aldo Moro, entrambe denotano il senso civico e della memoria repubblicana che gli appartengono; Loffredi non è disposto ad accettare supinamente il degrado politico, sociale, umano che in questi ultimi tempi una classe dirigente attenta solo al proprio tornaconto personale vuole imporre a tutti noi.

Diverso è il mio giudizio per la parte più “politica”, una parte che vuole analizzare, spiegare i fatti accaduti e proporre una via d’uscita alla crisi in cui è precipitato il movimento democratico e progressista; ma lo fa troppo dall’interno della sua cultura politica ed ideale, egli è troppo segnato dalla sua storia personale e quella collettiva cui ha appartenuto.

Una storia grande e partecipata, che a Ceccano ha conosciuto momenti importanti: dalle lotte del bienno rosso alla II Guerra Mondiale, dalla Liberazione dal nazifascismo alle lotte contadine ed operaie del dopoguerra, per arrivare infine alle amministrazioni progressiste della fine ‘900 inizio 2000 con la loro indubbia funzione di sviluppo economico-culturale e di coesione sociale per la nostra città.

Loffredi come gli altri dirigenti della sua generazione è inserito pienamente in questo processo e a me sembra che questa sua nobile appartenenza gli impedisca di parlare fino in fondo, come se avesse una ritrosia ad esprimersi pienamente sulle cause e sulle responsabilità della sconfitta del movimento democratico.

Queste responsabilità hanno nomi e cognomi; siano esse strutture o singoli individui e attengono alle scelte che esse od essi hanno fatto in questi lunghi anni; queste scelte hanno determinato pesanti ripercussioni sulla vita dei cittadini, dalla privatizzazione dell’acqua alla chiusura dell’ospedale, dal restringimento degli spazi democratici e di confronto pubblico alla speculazione edilizia e urbanistica, dall’aumento delle tasse alla riduzione della spesa sociale e si potrebbe continuare all’infinito….

Caro Angelino non è un caso o una dimenticanza che il cosidetto centro-sinistra non abbia mai discusso seriamente, “guardandosi in faccia”, della caduta dell’amministrazione Maliziola, troppi interessi indicibili dietro quella storia.

Per quanto riguarda la parte politica cui appartengo ritengo che fu un madornale errore strategico partecipare alle dimissioni di massa dei consiglieri, anche se eravamo in opposizione, talmente madornale che dal quel suicidio politico la sinistra e il centro sinistra non si sono più ripresi, consegnando da 10 anni a questa parte il governo della città alla destra più reazionaria.

Rispetto a 10 anni fa la situazione adesso è sicuramente peggiorata, la destra fa la destra e governa per cosi dire secondo la sua natura e cioè a fianco dei grandi e piccoli interessi economici e contro le aspirazioni e i bisogni del popolo, ma la sinistra? e il movimento democratico?

A me personalmente le parole di apprezzamento di Loffredi nei riguardi di “Ceccano a Sinistra” e delle iniziative politiche che ha preso in questi ultimi anni fanno particolarmente piacere, ma è chiaro che non basta: Siamo una piccola parte del movimento politico e da soli non avremo mai la forza di proporre una alternativa, ma come costruire questa alternativa?

Sicuramente non con gli appelli ad una unità a tutti i costi, come viene scritto da più parti, una unità di gruppi dirigenti autoreferenziali che non rappresentano più nessuna massa e timorosi anche di costruire una opposizione degna di questo nome in consiglio comunale.

Per questa via non si va da nessuna parte, gli italiani e i ceccanesi hanno già risposto al riguardo, rifugiandosi in un astensionismo record che più inequivocabile non si può, come spiegare altrimenti che ormai a votare va una minoranza dei cittadini, cioè quelli garantiti dalle politiche neoliberiste fatta dai governi a trazione PD come da quelli a trazione FDI?

Nel nostro piccolo stiamo cercando di indicare una via, diversa ma necessaria e la vogliamo offrire a tutti quelli che ricercano una alternativa e che vogliano insieme a noi e ai cittadini lavorare di lunga lena per essa.

Questa via passa necessariamente con la riconnessione profonda con il popolo, con i suoi bisogni, con le sue aspirazioni; tornare a parlare di uguaglianza dei diritti, di uguaglianza delle opportunità, di lavoro, sanità pubblica, scuola, ambiente, pace e contrastare finalmente questa deriva iper capitalista che ci sta portando alla distruzione è necessario e fondamentale.

Lo si può fare anche nel nostro piccolo, nelle proposte concrete di ogni giorno che aiutino a ricostruire una idea di città vicina e confortevole per le donne e per gli uomini, per i ragazzi e per i bambini che la abitano e la vivono, che la facciano tornare ad essere un organismo vivente e non solo un organo di produzione di ricchezza per pochi.

Ipotesi e proposte in vista del dibattito del 1° settembre 2023 a Ceccano in vista di un anno di campagna elettorale


Comune di Ceccano

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