“Laudate Deum”: per un’azione in concreto

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di Ignazio Mazzoli

tLaudate Deum. Transizione ecologica ©Qui Finanza
Laudate Deum. Transizione ecologica ©Qui Finanza

“LAUDATE DEUM” di Papa Francesco è un vero e proprio intervento diretto nella situazione, una iniziativa concreta nella realtà degli avvenimenti climatici e dei loro riflessi sociali e politici.

E’ un messaggio, non solo di allarme, ma esplicito, nell’intento di cercare di cambiare la situazione e di colpirne le responsabilità che l’hanno determinata.

Fra maggio e novembre alcune regioni italiane sono state vittime di un maltempo molto aggressivo e devastante. Fra queste le zone più colpite sono state molte aree dell’Emilia e Romagna e più di recente della Toscana. In tempi assai brevi sono precipitate piogge da “80 fino a 140” millimetri in collina e alta pianura. Morti e sfollati fra le persone coinvolte.

Neanche gli attivi i presidi formati dai vigili del fuoco e dai volontari della protezione civile e anche dall’esercito in molti casi sono riusciti ad evitare situazioni al limite della sopravvivenza.

Migliaia di utenze senza energia elettrica e senz’acqua. Danni pesanti all’economia di intere aree per molti milioni di euro e …oltre.

Questo è solo un esempio fra le migliaia del mondo da cui partono l’analisi, la valutazione e l’indicazione di cambiamento che animano l’ “Esortazione” papale.

Il giudizio in essa contenuto è netto e preciso: «L’origine umana – “antropica” – del cambiamento climatico non può più essere messa in dubbio» e spiega «La concentrazione dei gas serra nell’atmosfera, che causano il riscaldamento globale, è rimasta stabile fino al XIX secolo, al di sotto delle 300 parti per milione in volume. Ma a metà di quel secolo, in coincidenza con lo sviluppo industriale, le emissioni hanno iniziato ad aumentare. Negli ultimi cinquant’anni l’aumento ha subito una forte accelerazione, come certificato dall’osservatorio di Mauna Loa, che dal 1958 effettua misurazioni giornaliere dell’anidride carbonica. Mentre scrivevo (Papa Francesco ndr) la Laudato si’ ha raggiunto il massimo storico – 400 parti per milione – arrivando nel giugno 2023 a 423 parti per milione. Oltre il 42% delle emissioni nette totali dal 1850 è avvenuto dopo il 1990.»

I negazionisti “Per porre in ridicolo chi parla di riscaldamento globale”, ricorrono alla citazione che si verificano di frequente anche freddi estremi. Qui siamo ad un botta e risposta “Si dimentica che questi e altri sintomi straordinari sono solo espressioni alternative della stessa causa”

Laudate Deum.A destra com'è,a sinistra come sarà se....
Laudate Deum.A destra com’è,a sinistra come sarà se….

Dice infatti il Papa, “Sono costretto a fare queste precisazioni, che possono sembrare ovvie, a causa di certe opinioni sprezzanti e irragionevoli che trovo anche all’interno della Chiesa cattolica.” Si sviluppa così una rettifica polemica sia all’interno della chiesa che all’esterno di essa. E, mette in luce una causa precisa: “l’insolita velocità di così pericolosi cambiamenti” come conseguenza degli “enormi sviluppi connessi allo sfrenato intervento umano sulla natura negli ultimi due secoli”.

E sembra volerci dire, ma può essere che le nostre stesse esperienze non ci insegnino quanto sarebbe necessario sapere e memorizzare? Il riferimento si fa immediatamente esplicito: «Infine, possiamo aggiungere che la pandemia di Covid-19 ha confermato la stretta relazione della vita umana con quella degli altri esseri viventi e con l’ambiente. Ma in particolare ha confermato che quanto accade in qualsiasi parte del mondo ha ripercussioni sull’intero pianeta. Questo mi permette di ribadire due convinzioni su cui insisto fino a risultare noioso: “tutto è collegato” e “nessuno si salva da solo”».

Il riferimento alla “Laudato SI” mi pare non abbia bisogno di esemplificazioni. La dignità delle persone, il diritto al lavoro con tutti i suoi diritti, fanno parte integrante di come debbano cambiare gli stili di vita sociale ed economica sul pianeta..

E, infatti, Bergoglio insiste: «Nel contempo, notiamo che negli ultimi cinquant’anni la temperatura è aumentata a una velocità inedita, senza precedenti negli ultimi duemila anni. … il doppio rispetto agli ultimi 150 anni»

Nella Laudato si’ aveva già messo sul tappeto quello che ha chiamato “paradigma tecnocratico che è alla base dell’attuale processo di degrado ambientale”. Si tratta di «un modo di comprendere la vita e l’azione umana che è deviato e che contraddice la realtà fino al punto di rovinarla».

E così lo spiega, è: «come se la realtà, il bene e la verità sbocciassero spontaneamente dal potere stesso della tecnologia e dell’economia». Come conseguenza logica, «da qui si passa facilmente all’idea di una crescita infinita o illimitata, che ha tanto entusiasmato gli economisti, i teorici della finanza e della tecnologia».

E’ un’affermazione coraggiosa perché in controtendenza: “il paradigma tecnocratico si nutre mostruosamente di sé stesso”. Questa è la patologia.

Laudate Deum Quale futuro con i cambiamenti climatici?
Laudate Deum. Quale futuro con i cambiamenti climatici?

L’idea di Papa Francesco è fermamente ancorata alla vita delle persone, donne e uomini al punto di individuare un rischio: l’ “INDIETRISMO come lo ha chiamato nell’intervista al TG1”. Lo illustra con queste parole: «la storia sta dando segni di un ritorno all’indietro […] ogni generazione deve far proprie le lotte e le conquiste delle generazioni precedenti e condurle a mete ancora più alte. È il cammino. Il bene, come anche l’amore, la giustizia e la solidarietà, non si raggiungono una volta per sempre; vanno conquistati ogni giorno».

Quindi come leggere l’ “INDIETRISMO”? Io credo che vada letto come il rischio di perdere diritti e condizioni di vita nuove, faticosamente e duramente conquistate.

Mi pare che questa lettura si confermi sul piano dei nuovi rapporti da stabilire fra i popoli. Fra i diritti di ognuno e come proteggerli. E qui si trova un’affermazione vecchia, ma oggi nuovissima perché nella pratica dimenticata e oggi riproposta con urgenza anche dal Papa a fronte dei feroci conflitti (vedi Russia-Ucraina e Israele-Hamas) che mettono a rischi interi popoli, ma non solo l’intera umanità per colpa di armamenti infintamente distruttivi ormai troppo spesso minacciati.

Si legge nell’ “esortazione”: «Per ottenere un progresso solido e duraturo, mi permetto di insistere sul fatto che “vanno favoriti gli accordi multilaterali tra gli Stati”». Spiegando: «Non giova confondere il multilateralismo con un’autorità mondiale concentrata in una sola persona o in un’élite con eccessivo potere. Parliamo soprattutto di “organizzazioni mondiali più efficaci, dotate di autorità per assicurare il bene comune mondiale, lo sradicamento della fame e della miseria e la difesa certa dei diritti umani fondamentali” … dotate di una reale autorità per “assicurare” la realizzazione di alcuni obiettivi irrinunciabili. Così si darebbe vita a un multilateralismo che non dipende dalle mutevoli circostanze politiche o dagli interessi di pochi e che abbia un’efficacia stabile.»

C’è in Papa Francesco un’idea di mondo e di stili di vita? Certo e se ne vedono molti connotati. L’elaborazione politica delle forze progressiste dovrebbe cimentarsi davvero con la ricerca dei reali e concreti cambiamenti e come conquistarli. C’è un compito, un dovere da assolvere per liberarci tutti e salvarci tutti. Non mancano tuttavia già alcune indicazioni.

Speranza e fiducia in strumenti che già esistono. L’ “esortrazione” ne indica alcuni: «La vecchia diplomazia, anch’essa in crisi, continua a dimostrare la sua importanza e necessità. Non è ancora riuscita a generare un modello di diplomazia multilaterale che risponda alla nuova configurazione del mondo, ma, se è capace di riformularsi, dovrà essere parte della soluzione, perché anche l’esperienza di secoli non può essere scartata. »

Propone possibili soluzioni: «Si tratta di stabilire regole universali ed efficienti per garantire questa protezione mondiale. … Tutto ciò presuppone che si attui una nuova procedura per il processo decisionale e per la legittimazione di tali decisioni, poiché quella stabilita diversi decenni fa non è sufficiente e non sembra essere efficace. In tale contesto, sono necessari spazi di conversazione, consultazione, arbitrato, risoluzione dei conflitti, supervisione e, in sintesi, una sorta di maggiore “democratizzazione” nella sfera globale, per esprimere e includere le diverse situazioni.»

Laudate Deum. Fridays For Future, studenti italiani in piazza per il clima
Laudate Deum. Fridays For Future, studenti italiani in piazza per il clima

«Non sarà più utile sostenere istituzioni che preservino i diritti dei più forti senza occuparsi dei diritti di tutti.»

Che se ne conclude? La legge del più forte non garantisce più, se mai lo ha fatto, protezione all’umanità intera. “Homo homini lupus” non potrà più essere una regola di vita.

Le grandi responsabilità dei poteri politici e le lore ostinate resistenze in ossequio alla volontà di pochi richiedono grandi e profondi cambiamenti.

I molti, i più vorrebbero decisamente i cambiamenti necessari.

Chi vive nei disagi, nell’arretratezza, nel sopruso alle loro ricchezze naturali. Chi vede sparire fisicamente la terra dove vive per l’arrivo di acque dove non c’erano, per l’arrivo del caldo dove c’era il freddo e tutte le specie in quei luoghi ambientate e insediate, sono le forze che possono volere e ambire al cambiamento e sono in grado, per la loro moltitudine, di ottenerlo.

Come conclude Laudate Deum, cosa si aspetta dalla COP28 di Dubai?

«Gli Emirati Arabi Uniti ospiteranno la prossima Conferenza delle Parti (COP28). È un Paese del Golfo Persico che si caratterizza come grande esportatore di energia fossile, anche se ha investito molto nelle energie rinnovabili. Nel frattempo, le compagnie petrolifere e del gas ambiscono lì a nuovi progetti per espandere ulteriormente la produzione. Dire che non bisogna aspettarsi nulla sarebbe autolesionistico, perché significherebbe esporre tutta l’umanità, specialmente i più poveri, ai peggiori impatti del cambiamento climatico…. Se abbiamo fiducia nella capacità dell’essere umano di trascendere i suoi piccoli interessi e di pensare in grande, non possiamo rinunciare a sognare che la COP28 porti a una decisa accelerazione della transizione energetica, con impegni efficaci che possano essere monitorati…»

Laudate Deum. Azione in concreto

Ci sono forze sociali e politiche capaci di raccogliere questo messaggio e tradurlo in realtà senza lasciarlo disperdere? C’è la volontà politica di illustrarlo questo messaggio e trasferirlo in ogni comunità locale di tutto il territorio italiano? C’è la consapevolezza che il cambiamento inizia e si avvia e si completerà solo se partirà e si svilupperà in ogni città piccola e grande, in ogni lugo e in ogni Regione?

Promuoviamo una reta nazionale di comitati e associazioni locali per la transizione ecologica ed anche per tutte le urgenze che abbiamo a partire dalla difesa della Costituzione, cioè della nostre libertà e dei nostri diritti.


Il testo intergrale della Laudate Deum

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ByIgnazio Mazzoli

Nato nel 1943. Fondatore e direttore di UNOeTRE.it. Risiede a Veroli in provincia di Frosinone. Lazio. Italia.

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