Ricordi di amici che non ci sono più

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di Fausta L’Insognata Dumano

Ricordi. Titti Cubellotti
Ricordi. Titti Cubellotti

RICORDI. Correva il ’77 (1977- ndr) e come correva, mi sono voltata indietro per fermarlo e in quei giorni il ’77 è tornato in maniera irrequieta.

Da quando sono diventata una cardiopoetica il cuore mi fa brutti scherzi, mentre il cuore mi faceva male per la scomparsa di Titti come un uragano è arrivata la scomparsa di Gabriele.

Uno, due compagni a distanza di pochi giorni. Il mio cuore già soffriva per Dora.

Nel ’77 ero una giovane studentessa, vivevo ad Arpino e andavo spesso a Sora. Titti era una femminista, la prof di matematica e scienze con gli occhi verdi. La sua casa era il luogo di incontro delle femministe, ma Sora era anche Il luogo della libreria “La locomotiva” dei fratelli Pescosolido compreso Gabriele.

Il quarto piano il nome del collettivo che ci radunava. Ti ricordi quella volta della perquisizione? Erano anni in cui dicevano “Ne con lo stato né con le Br” . Poi sono cresciuta e Sora con i compagni è rimasta nel cuore.

Ricordi. Gabriele Pescosolido
Ricordi. Gabriele Pescosolido

Titti Cubellotti qundo l’ho incontrata, era una giovane mamma da cui attingere esperienza su temi che mi tormentavano in quegli anni: battesimi, comunioni, train d’union Don Andrea Coccia.

Come un puzzle scorrono le manifestazioni i primi maggi; arrivano le poesie di Gabriele, il suo impegno costante in politica, consigliere comunale. Abbiamo gravitato in quel microcosmo della sinistra, leggevamo Lotta Continua, no quello era Bernardo.Eeh ti ricordi quella volta a San Donato il Capodanno nella scuola occupata?

Scheggie di vita, guardo le foto del favoloso archivio di Piero Albery, che ha raccolto i sogni e le utopie di una generazione che corre.

Con Gabriele dovevano vederci al presidio sulla Palestina rinviato per la scomparsa. Titti invece l’ho salutata a luglio in un anniversario.

Tempo tiranno, il cuore mi fa male. Sta diventando un “cimitero di croci”. Ungaretti è venuto in soccorso della cardiopoetica.


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Fausta L'Insognata Dumano

ByFausta L'Insognata Dumano

Fausta Dumano divenuta Fausta L'Insognata Dumano è laureata in lettere con tanti sogni nel cassetto. Giornalista, scrittrice, critica d'arte si è inciampata nella prima supplenza con il favoloso mondo degli studenti ed è rimasta intrappolata nel discount istruzione. Frequenta corsi di scrittura creativa, ha pubblicato alcuni libri di narrativa. Da sempre è impegnata nell'arcipelago della sinistra.Ambientalista nel dna, la mamma le parlava di difesa del verde, quando non era nell' agenda della politica tanto da creare la prima festa dell'albero ad Arpino negli anni 60. Impegnata nell'arte pubblica relazionale con artqube e 03100 (zerotremilacento) vive a Frosinone, per metà ciociara e per metà siciliana, cresciuta con due culture e stili di vita differenti... è fortemente convinta che la diversità sia un valore importante, per questo si impegna nelle associazioni che favoriscono l'integrazione. Ha insegnato nelle scuole operaie ai migranti, ai figli di un dio minore e in carcere. Perennemente innamorata dell'idea dell'amore, i capolavori indiscussi della sua creatività sono i suoi figli Venera e Matteo, che riescono sempre a strapparle un sorriso, anche quando tutti i pianeti si allineano contro.

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