Appello pace consegnato a Mattarella

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29 Gennaio 2024 , ,
Palazzo del QuirinalePalazzo del QuirinalePalazzo del Quirinale

Promotori portano appello all’attenzione del Presidente della Repubblica


Appello pace consegnato a Mattarella
Appello pace consegnato a Mattarella

APPELLO. Insieme a Laboratorio ebraico antirazzista – LəA, AssoPace Palestina e Mediterranea, sono stati ricevuti in Quirinale dalla prefetta Emilia Mazzuca, Consigliera per gli Affari interni e per i rapporti con le Autonomie, alla quale abbiamo consegnato per il Presidente Sergio Mattarella le oltre 120 mila firme raccolte per l’appello per un cessate il fuoco permanente e una soluzione politica.

La petizione lanciata a fine novembre è stata firmata da personalità del mondo accademico, dello spettacolo, giornalisti, diplomatici e molte associazioni per chiedere l’impegno dell’Italia in un’azione diplomatica che porti al cessate il fuoco permanente, alla liberazione degli ostaggi israeliani e al rilascio dei palestinesi trattenuti in detenzione amministrativa, all’avvio di corridoi umanitari sicuri, alla libera entrata di aiuti umanitari e al ripristino della legalità internazionale a partire dalla fine dell’occupazione militare israeliana.

“Ringraziamo il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che con l’incontro di oggi ha dimostrato grande attenzione per la nostra richiesta dello scorso 8 gennaio, quando avevamo cercato un appuntamento con lui, con la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e con il Ministro degli Esteri Antonio Tajani per la consegna delle firme dell’appello – dichiarano EMERGENCY, Laboratorio ebraico antirazzista – LəA, Assopace Palestina e Mediterranea –. Un modo per sollecitare la politica a quell’azione diplomatica indispensabile per fermare il massacro dei civili. È sempre più urgente arrivare a un cessate il fuoco permanente. Non potrà mai esserci sicurezza – per i palestinesi, per gli israeliani, per nessuno di noi – senza eguaglianza, diritti e libertà per tutti e tutte”.

A 100 giorni e passa dallo scoppio della guerra, infatti, il bilancio delle vittime e la situazione umanitaria nella Striscia sono drammatici, mentre il rischio di estensione del conflitto a tutta la regione sta aumentando giorno dopo giorno. Parlano i numeri: oltre 25.700 palestinesi e oltre 1.400 israeliani uccisi; feriti 63.740 abitanti della Striscia di Gaza e circa 6.650 di Israele. Circa un milione e settecentomila persone sfollate interne a Gaza, 136 gli ostaggi ancora imprigionati nella Striscia (1).

Come sottolinea l’appello “Non si può cancellare l’orrore del 7 ottobre, ma si può fermare la strage a Gaza. Un crimine di guerra non ne cancella un altro: alimenta solo l’ingiustizia che prepara il terreno ad altra violenza”.

Per questo rivendichiamo il diritto e il dovere di guardare la guerra sempre dal punto di vista delle vittime, essendo loro l’unica certezza di ogni conflitto.

Sollecitiamo la protezione dei civili, tutti, come primo obiettivo di un’azione diplomatica della comunità internazionale e delle forze della società civile. Si può leggere il testo dell’appello, con l’elenco dei firmatari e sottoscriverlo al seguente sito: https://cessateilfuoco.org/


(1) OCHA – Hostilities in the Gaza Strip and Israel | reported impact| Day 109

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