Alla Meloni manca anche il senso delle proporzioni
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...oltre la mancanza di senso di umanità e...
di Aldo Pirone
A Giorgia Meloni mancano molte cose per avere la statura di statista. La mancanza di senso di umanità l'ha dimostrata nella vicenda del naufragio di Cutro. Non ha trovato il tempo di andare a omaggiare quei poveri morti e di fermarsi, da madre cristiana, davanti alle bare bianche dei bambini annegati ma lo ha trovato per andare il giorno dopo a fare quel penoso e vergognoso karaoke al compleanno di Salvini. Le manca il senso del futuro, delle problematiche ambientali, dell'eguaglianza, dell'empatia con i lavoratori e i ceti popolari. Di solito lo sostituisce con la difesa delle corporazioni, come i balneari. Ha solo il senso della propaganda demagogica e del vittimismo che però, davanti alle difficoltà del governare, sta rapidamente mostrando la corda.
Un altro senso che manca alla Meloni è quello delle proporzioni, fondamentale non dico per uno statista ma anche solo per un politico serio. L'altro ieri, nella sede de La Civiltà Cattolica alla presentazione del libro di Padre Antonio Spadaro "Una trama divina. Gesù in controcampo", ha detto sconsolata - forse rendendosi conto delle figuracce fatte in questi giorni e un po' per ricorrere al vittimismo che in Italia frutta sempre - "Mi trovo a guidare una Nazione come l’Italia forse nel momento più complesso dalla sua storia dalla fine della II Guerra mondiale, cerchi di affrontare un problema e se ne apre un altro. Su questo non sono stata fortunata".
Affermazione quanto mai azzardata e ovviamente falsa. Basterebbe richiamare alla mente gli anni del terrorismo e dell'inflazione a due cifre, gli anni in cui la Banca d'Italia aveva dovuto impegnare le sue riserve auree perché il paese era sull'orlo del default. Anni tragici culminati con l'assassinio di Moro, ben più di quelli attuali, ai quali seppero far fronte la sinistra rappresentata dal Pci e l'insieme delle forze democratiche e antifasciste. Per non dire della recente e scovolgente pandemia in cui Giorgia Meloni ha sempre strillato come un'indemoniata in parlamento e nel paese contro ogni provvedimento di contenimento sia del governo Conte che quello di Draghi straparlando di "dittatura sanitaria".
La Meloni si sente sfortunata, ma più sfortunati sono gli italiani che si trovano ad essere guidati da una figura post fascista che non riesce a passare dalla propaganda, vittimistica quando serve, alla politica seria.
Compreso il senso della storia e delle sue proporzioni.
Aldo Pirone, redattore di malacoda.it
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