Disoccupati: somme stanziate e somme percepite?
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Agenda dei Disoccupati
Riconvertire e riqualificare il sistema industriale
di Luigi CarliniÈ passato oltre un anno da quando sono stati stanziati 10 milioni di euro finanziati dal ministero dello sviluppo economico per le politiche attive, adesso si rischia veramente che questo denaro non venga adoperato. Lasciati nel dimenticatoio per colpa ancora una volta di tutte le istituzioni menefreghiste, Assenti, non all'altezza di intercettare quel denaro stanziato per l'Area di crisi complessa di Frosinone e Roma, perché come sempre in Italia ci si adopera per qualcosa di utile per la comunità, poi si lascia il lavoro a metà.
Questi dieci milioni di euro sono per le imprese, per una riconversione e riqualificazione dell’area di crisi industriale complessa di Frosinone/Roma.
Il provvedimento del Mise fa seguito all’accordo di programma sottoscritto lo scorso 23 ottobre 2019 con Anpal (Agenzia nazionale politiche attive del lavoro), Regione Lazio, Provincia di Frosinone, Comune di Colleferro e Invitalia.
I progetti dovevano essere presentati a partire dal 1 marzo fino al 30 marzo 2020, i Comuni Interessati sono tutti quelli che ricadono in area di crisi industriale di complessa di Frosinone e di Roma e quello che segue è l'elenco.
I Comuni della provincia di Frosinone interessati sono i seguenti: Acuto, Alatri, Amaseno, Anagni, Arnara, Boville Ernica, Castro dei Volsci, Ceccano, Ceprano, Collepardo, Falvaterra, Ferentino, Filettino, Fiuggi, Frosinone, Fumone, Giuliano di Roma, Guarcino, Morolo, Paliano, Pastena, Patrica, Piglio, Pofi, Ripi, Serrone, Sgurgola, Strangolagalli, Supino, Torre Cajetani, Torrice, Trevi nel Lazio, Trivigliano, Vallecorsa, Veroli, Vico nel Lazio, Villa Santo Stefano.
Per la provincia di Roma invece rientrano quelli di Artena, Carpineto Romano, Colleferro, Gavignano, Gorga, Montelanico, Segni, Vallepietra, Valmontone.
L’obiettivo del progetto è, da un lato riconvertire e riqualificare il sistema industriale con particolare attenzione alla tutela ambientale, dall’altro fronteggiare la gravissima crisi occupazionale rispetto a cui le politiche attive finora sono state totalmente un fallimento.
Tra le condizioni imprescindibili per ottenere questi finanziamenti, c’è la ricollocazione dei disoccupati dell’area di crisi complessa di Frosinone e Roma (non si capisce perché è stata esclusa l'area di Rieti) che attualmente percepisce la mobilità in deroga.
Le aziende sono obbligate a concludere le assunzioni proposte entro un anno dall’ultimazione del programma d’investimento.
Ci sarà una parziale revoca dei finanziamenti se l’obiettivo occupazionale subirà un decremento nei limiti del 50%, oltre questo limite il finanziamento sarà
REVOCATO TOTALMENTE.
Gli ammortizzatori sociali non bastano più perché, con queste assurde decurtazione non si va avanti, chi ha la decurtazione sulla mobilità del 40% prende circa 350/ 400 euro mensili, ditemi come fa una famiglia mono reddito a campare dignitosamente ed a curarsi, non fa né l'uno e né l'altro, paga solo le bollette se ci riesce, oppure le lascia in sospeso senza pagarle.
Questo che segue è altro denaro stanziato per le POLITICHE ATTIVE, ma purtroppo è rimasto tutto sulla carta e totalmente ignorato.
Le persone hanno bisogno di lavorare, di realizzarsi, di costruire, perciò la politica del territorio, insieme a tutte le altre istituzioni dovrebbe studiare seriamente e dedicarsi alle cosiddette POLITICHE ATTIVE sia per gli over 58, indirizzati verso i lavori di pubblica utilità, verso i comuni, le Province, gli enti in generale e sia per i più giovani, costruendo per loro corsi di formazione mirati alle esigenze lavorative del territorio.
Il denaro certo non manca per le tanto sbandierate politiche attive, ci sono circa 63 milioni di euro messi a disposizione dal governo e dalla Regione Lazio per la bonifica della valle del sacco, poi ci sono circa 7 miliardi provenienti dall 'Europa che devono essere spesi esclusivamente per la Green Economy.
In questo caso servirebbe davvero una politica attenta, che non lascia sfumare tutto questo denaro stanziato, la politica e tutte le istituzioni devono creare progetti occupazionali per il nostro territorio così da risollevarlo perché è stato abbandonato e martoriato per tanti anni, lasciando solo morte, inquinamento e disoccupazione.
Una segnalazione
Alla fine del 2021 parecchie persone fortunate, avendo i requisiti maturati si potranno agganciare alla pensione mediante la quota 100, ape social, opzione Donna e altri provvedimenti.
Invece gli altri disoccupati che non raggiungono nessuno di questi requisiti che fanno?
Si devono accontentare di questa miseria che gli erogate?
Campare la famiglia con questo denaro?
Mi appello a tutte le istituzioni, la bomba sociale è innescata, è di interesse di tutti e di vitale importanza attuare le Politiche Attive.
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