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La RAI e il suo "Editore"

LA TV DI STEFANO BALASSONE

 Per la Rai l’editore non è di garanzia, bensì è a carico

di Stefano Balassone
rai logoLa “crisi dei Partiti” si esibisce nitida negli streaming delle audizioni dei vertici Rai presso la Commissione di Indirizzo e Vigilanza istituita nel 1975 quando la lottizzazione degli incarichi fu allargata dall’area di Governo all’intero Parlamento.

Quelle audizioni non sono tornei di filosofia dei media, ma occasioni in cui ogni parlamentare prende le parti della fazione a lui più vicina nell’azienda oppure sbandiera le velleità o le irritazioni di questa o quella tribù degli elettori. Un lavoro umile, ammettiamolo, tanto che dubitiamo che quel gruppo di distinti geometri, avvocati e professori giunti a sedere in Parlamento e in Commissione trovi appagante passare il tempo in questo modo. Che tuttavia è tutto quel che resta finché la politica non è a favore di progetto, ma progetto di favore.

Di tanto in tanto echeggia in quell’aula, è successo spesso anche nell’audizione dell’8 gennaio, l’affermazione che il Parlamento sia l’“Editore” della Rai, anche se non c’è nessuna legge che lo scriva. Ma anche prendendo per buona una tale autoaffermazione, si tratta di capire se il Parlamento sia Editore tiranno o di garanzia. Finora ha coinciso serenamente con il primo, ma da quando i nuovi vertici, pur scappellandosi ossequienti, hanno cominciato a mettere qualche puntino sulle i, stanno sprizzando le scintille.

Puntini e scintille

“Mettere i puntini sulle i” consiste, come è emerso nello streaming, nell’attenersi alle responsabilità fissate per ciascuno dalle leggi, invece che confonderle nella consociazione generale. Un puntino molto grosso è, ad esempio, escludere di redigere un bilancio di previsione basato sul passivo così da accontentare ogni richiesta, salvo lasciarla, in vista della chiusura dei conti veri, a bocca asciutta. Frana in questo modo il mercato delle promesse, s’afflosciano le conquiste di bandiera destinate al lancio stampa del momento, tutti vengono costretti al tavolo dei conti e sol per questo l’azienda si trova a spostare il baricentro delle decisioni al proprio interno. Un puntone enorme, posto dritto sopra il cuore della Rai, è ovviamente applicare anche agli spazi informativi il calcolo del rapporto fra costi e benefici, perché affrontare questo campo con la logica e non per la fazione (o la corporazione) provoca sfracelli nella cordialità dilagante dei rapporti che corrono fra parlamentari e redattori (ma non è diverso quanto ai fremiti e alle attese del campo fornitori o delle star amiche di famiglia).

Abbiamo perfino udito un senatore sibilare: “se la Rai non fa quello che indichiamo, noi l’Editore potremmo perdere sul serio la pazienza” Si riferiva il nostro (come tutti gli altri intervenuti meno un paio) non al lanciarsi con ogni forza e priorità verso le praterie digitalizzate, ma al mantenimento della edizione notturna dei TGR, che costa molto, rende nulla e blocca risorse di valore. E comunque questo minacciatore era in fondo in fondo un gentiluomo col torto di conoscere la legge solo ad orecchio o per sentito dire, oppure secondo il wishful thinking di tanti come lui.

Infatti sono partiti di punto in bianco una serie di siluri anti Report, nella persona di Sigrido Ranucci a seguire una lettera anonima che narrava di molestie sessuali di cui l’audit Rai non ha trovato (riferito dall’AD) alcun riscontro.

In altri termini accade che la Rai l’editore non l’abbia di garanzia, bensì a carico.

 

pubblicato su "DOMANI" del 9 febbraio 2022

 

 

 

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Intervista a Lello Lucignano editore di LFA Publisher

LelloLucignano 350 260 minDiego Protani intervista Lello Lucignano

Come è nata la Lfa Publisher ?

La LFA nasce come agenzia di grafica ed impaginazione per importanti CE (Casa Editrice) della Lombardia fino a che non scopre che ha i mezzi per divenire essa stessa una vera e propria CE

Quali sono gli obiettivi che si è prefissa la casa editrice?

La LFA da subito s'è posta l'esigenza di essere una CE completamente free e fino a questo momento, dalla nascita ad oggi, ha pubblicato ben 85 volumi e tutti in forma totalmente gratuita per gli Autori, oltre che supportarli con grandi eventi, come lo stand al Napoli Comicon oppure la presenza alla Fiera di Francoforte.

Quali sono i libri che le hanno dato maggior soddisfazione finora?

I libri editati hanno tutti lo stesso valore, ma è chiaro che ci sono dei Volumi che hanno avuto da parte dei lettori un riscontro speciale, su tutti il libro della genovese Laura Pace che ha raccontato con ironia e saggezza l'universo over size avendo tra l'altro la fascetta donata dal grandissimo Maurizio de Giovanni, ma è chiaro che non possiamo dimenticare Il Serraglio di Gennaro Rollo o piuttosto Diario Partenopeo di Danilo Cappella che è stato il primo Volume LFA a raggiungere il primo posto su IBS... ma ripeto tutti i libri hanno la loro importanza e il loro messaggio, ed è altresi chiaro che il prossimo che editeremo sarà il più importante.

In un momento di crisi economica, non solo locale, cosa può spinge un editore ad investire ed un lettore a comprare un libro?

L'Editore anzitutto deve credere nel proggetto libro, sai quanti ne arrivano in redazione e quanti ne scartiamo? Tanti... pensa che il pubblicato è solo il 5% delle proposte giunte in redazione, questoti fa capire che puntiamo solo se il libro è bello e sopratutto scritto bene. Bè i lettori debbono essere invogliati e noi cerchiamo di curare al meglio anche e sopratutto la veste grafica, solo così in libreria possono essere adocchiati i nostri Volumi, in quanto credo tu sappia che l'80% dei libri viene scelto per la copertina o per un buon incipit in IV di copertina e ciò secondo me è ingiusto.

Che rapporto avete con gli esordienti? Com’è articolata la loro promozione?

Guardiamo in primis a loro, in quanto cerchiamo -nel nostro piccolo- di dare vita ai loro sogni e farlo sopratutto gratis. Pubbicizziamo il tutto attraverso i siti ma sopratutto tramite i social che sono un motore importantissimo.

Cosa pensa del self publishing e dell'editoria a pagamento?

Stendiamo un velo pietoso... sai qual è il mio incipit? La EAP è mortificante per chi legge e umiliante per chi scrive! Il self è un approdo buono per gli esordienti, anche se è chiaro che senza editing, anche se è un bel libro non sarà mai perfetto. Ma sembre meglio il self che la EAP (Editori A Pagamento).

C’è un autore straniero che le piacerebbe tradurre per far scoprire al pubblico italiano?

No. Il mio obiettivo è quello di dare spazio ai giovani e prendermi cura dei loro sogni... lascia ad altre CE più importanti dlla mia questo compito.

 
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