Un boato. Non è un tuono. 500 posti di lavoro a rischio!

azienda a fuoco in Piemonte 350 260

azienda a fuoco in Piemonte 350 260di Loredana Ferri – Giorni difficili, giorni da non dimenticare.
Vi parlerò di fuoco, ma non del fuoco competitivo della torcia accesa da Muhammad Ali’ alle Olimpiadi ad Atlanta nel 1996. Questo fuoco è il frutto di quello che l’uomo è capace di fare su questa terra, bruciando boschi, donne indifese, e… api e piccole aziende.
Il paese in questione è un piccolo centro come tanti. Potrebbe esse del nord, del centro o del sud del mondo e la sua settimana e iniziata così: un fuoco improvviso è divampato su un furgone parcheggiato su una piazzetta. Dentro un carico di melari. Il fuoco ben presto è stato spento dai vigili ma, molte di quelle povere api sono morte e le sopravvissute volano libere lontano dagli uomini nel boschetto vicino all’accaduto e chissà, anche sul mio giardino!
Mentre guardavo inerme, ho pensato a quello che si dice riguardo alle api. Se si dovessero estinguere anche il mondo, si avvicinerà all’estinzione.

Ma, il mio racconto non finisce qui.

Sapete quel momento del dopo cena, quando abbiamo da poco sbattuto fuori dall’uscio i nostri problemi per poi riprenderli il giorno dopo. Seduti sul divano di casa in attesa del nostro programma preferito, la fetta di torta di mele è li, sul tavolino, pronta per essere gustata. Non resta alto che… abbassare la luce. A un tratto… un forte boato. La casa trema e i vetri vibrano. Volgo la testa verso la finestra e penso a un forte tuono. Da poco era appena terminato un acquazzone.
Ma ecco, un secondo boato, quello che ti fa alzare dal divano. Capisco che non è un tuono!
Allora, corro lungo il corridoio verso il balcone, quei boati provengono da lì. Mentre corro, susseguono altri boati. Una luce intensa intanto penetra tra le persiane. Il cuore inizia a battere forte e cominci a pensare di tutto anche l’improbabile: terrorismo, delinquenza locale…extraterrestri… la guerra!
Apro la porta finestra del balcone. La notte è ancora giovane e il cielo non si è ancora rabbuiato. All’orizzonte dietro le viti, i frutteti e gli orti, una nube gonfia e nera si alza pesante. Ai suoi piedi divampa aggressivo il rosso-arancio delle fiamme.
Guardo quello scenario ipnotizzata chiedendomi: cosa sta bruciando? Non si sentono le sirene dei pompieri perché, leggendo poco dopo le notizie che corrono veloci in rete, sono già sul posto prima dei boati. Un’azienda chimica è esplosa: 200 vigili per spegnere il fuoco. 14 feriti tra cui 7 vigili.
Alcune case e aziende vicine anno avuto anche loro danni ingenti. 500 posti di lavoro a rischio! (siamo in Piemonte ndr)
Durante la notte i vigili ci avvisano di non uscire di casa e chiudere le finestre.

Il giorno dopo, il paese passa dal fuoco all’acqua. Si abbatte un forte nubifragio allagando cantine e garage. Quella pioggia violenta mi ricorda che non è meno del fuoco della sera prima.
Non conosciamo il colpevole dei fatti accaduti ma di sicuro sono stati giorni difficili, giorni da non dimenticare.

 
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Loredana Ferri

ByLoredana Ferri

Scrittrice di racconti. Di Ivrea, collabora con UNOeTRE.it dall'anno 2013. Di sè dice: Mi chiamo Loredana Ferri: classe 1963. Ho frequentato studi artistici. Come spesso accade nella vita ci si ritrova a intraprendere altre strade, mai rimpiante o rinnegate. Dal 1983 al 1996 ho lavorato all’Olivetti. Dopo l’esperienza olivettiana sono ritornata alla mia più grande passione: la pittura a olio, spaziando anche su altre forme d’arte. Da qualche anno anche la scrittura mi sta appassionando.

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